Nutrition

Translation samples

Scientific review, English into Italian

One of the main focuses in swimming training is high volume training that includes 1-3 daily sessions. Training sessions are performed both in the pool and on land with strength training, core, or cross training.Occasionally, the high training volume results in below adequate energy intake for the swimmer to maintain adequate energy balance, with intake that can reach the 2400 kcal/day on extreme training periods. It is worth mentioning here, that energy deficits maintained for long periods of time, could result in decreased basal metabolic rate, cause alterations in hormonal functions, disrupt menstrual cycles in women, as well as increase the risk of injury and disease. It has recently been found that high level female swimmers who experience menstrual dysfunctions show a decrease in thyroid hormones and growth factors, coupled with a decrease in speed in the 400-m test after a 12-week training period.Regarding carbohydrate intake, it is necessary to point out that a 10% reduction in daily carbohydrate intake has been shown to lower performance in a 365-m freestyle test in swimmers, while an increase of 10% led to improvements in both tests of 91.5 and 365 m. Although these results may suggest a need to follow a diet rich in carbohydrates, it is worth highlighting another study that did not observe any differences in performance among a group of swimmers who followed a diet of 6 g/kg/day compared to a 12 g/kg/day carbohydrate diet intake, after following a moderate training volume. Carbohydrate requirements should be periodized according to training demands. Beginning a training session with low carbohydrate availability (due to low carbohydrate intake since the last training session), causes a higher metabolic stress that can optimize training adaptations, as long as the training sessions are of moderate intensity.

Uno degli aspetti principali del nuoto è l’alto volume di allenamento che comprende 1-3 sessioni giornaliere, le quali sono svolte sia in piscina sia a terra come allenamento di forza, core o cross training.Questo alto volume di allenamento comporta talvolta un apporto energetico insufficiente per permettere al nuotatore di mantenere un bilancio energetico adeguato, considerando che il fabbisogno può raggiungere 2.400 kcal/giorno nei periodi di allenamento estremo. Vale la pena menzionare che un deficit energetico mantenuto per un lungo periodo può risultare in un tasso metabolico basale ridotto, causare alterazioni nelle funzioni ormonali, alterare il ciclo mestruale nelle donne nonché aumentare il rischio di infortunio e malattia. È stato recentemente scoperto che le nuotatrici ad alti livelli con disfunzioni mestruali presentano una riduzione degli ormoni tiroidei e dei fattori di crescita nonché una riduzione della velocità in un test di 400 m dopo un periodo di allenamento di 12 settimane.Per quanto riguarda i carboidrati è necessario evidenziare che si è dimostrato che una riduzione del 10% nell’apporto giornaliero di carboidrati porti a una minore prestazione di nuotatori in un test di 365 m a stile libero e che un aumento del 10% porti, invece, a un miglioramento nei test di 91,5 e 365 m. Nonostante questi risultati possano suggerire la necessità di seguire una dieta ricca di carboidrati, bisogna considerare un altro studio che non ha osservato alcuna differenza nelle prestazioni in un gruppo di nuotatori che ha seguito una dieta di 6 g/kg/giorno rispetto a un consumo di carboidrati di 12 g/kg/giorno dopo un volume di allenamento moderato. Il fabbisogno di carboidrati dovrebbe quindi essere adeguato alle necessità dell’allenamento. Iniziare una sessione di allenamento con scarsa disponibilità di carboidrati (a causa di un basso consumo di carboidrati dall’ultima sessione di allenamento) causa uno stress metabolico più elevato in grado di ottimizzare l’adattamento agli allenamenti fintanto che le sessioni di allenamento rimangono a intensità moderata.

The translated content is a paragraph from: Domínguez R, Jesús-Sánchez-Oliver A, Cuenca E, Jodra P, Fernandes da Silva S, Mata-Ordóñez F. Nutritional needs in the professional practice of swimming: a review. J Exerc Nutrition Biochem. 2017 Dec 31;21(4):1-10.

This is an open access article distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License.

For the purposes of this portfolio, footnotes have been removed from the text.

Blog post, German into Italian

Um das eigene Diabetesrisiko gering zu halten, sollte eine Ernährung gewählt werden, die wenig gesättigte Fette und Zucker, aber viele Ballaststoffe enthält. Dank der Ballaststoffe gehen die Kohlenhydrate langsamer ins Blut über und der Blutzuckerspiegel steigt langsamer an. Ballaststoffreiches Obst und Gemüse sollten daher täglich auf dem Speiseplan stehen. Außerdem sind Vollkornbrot, Vollkornnudeln und Co. Weißmehlprodukten vorzuziehen. Aus mehreren Studien geht hervor, dass ein hoher Verzehr von Vollkornprodukten das Risiko für Typ-2-Diabetes senken kann und für einen geringeren sowie langsameren Anstieg der Blutzuckerwerte sorgt. Ein gesundes Gewicht und ausreichend Sport können der Stoffwechselerkrankung vorbeugen und zugleich den Blutzuckerspiegel senken.Je nach Ausprägung des Diabetes muss die Krankheit medikamentös behandelt werden. In der Regel spritzen sich die Patient:innen Insulin, um den Blutzucker zu regulieren. Es gibt kurz- und langwirkende Insulinpräparate. Wird dem Körper Insulin zugeführt, ist es sinnvoll, den Blutzuckerspiegel mehrmals täglich zu kontrollieren, denn Bewegung, Ernährung, Alkohol, Krankheit oder andere Medikamente können den Zuckergehalt im Blut verändern.[…] Immer mehr Studien verweisen auf den Zusammenhang eines regelmäßigen Fleischkonsums und einem erhöhten Risiko, an Diabetes Typ 2 zu erkranken. Eine Untersuchung der Oxford Universität mit über 474.000 Personen fand heraus, dass der tägliche Konsum von 70 g unverarbeitetem rotem Fleisch (wie Rindfleisch oder Schweinefleisch) und verarbeitetem Fleisch (wie Speck, Wurst und Schinken) das Risiko für die Entwicklung eines Typ-2-Diabetes um 30 % erhöht. Der tägliche Konsum von 30 g Geflügelfleisch erhöhte das Risiko um 17 %. Der Einfluss anderer Lebensstilfaktoren wurde bei der Berechnung berücksichtigt. Zu ähnlichen Ergebnissen kommt auch eine Übersichtsarbeit, bei der 28 Studien ausgewertet wurden, die den Zusammenhang zwischen Fleischkonsum und Typ-2-Diabetes-Risiko untersuchten.

Per mantenere basso il rischio di sviluppare il diabete, è necessario scegliere un’alimentazione con pochi grassi saturi e zuccheri ma molte fibre. Grazie alle fibre, infatti, i carboidrati entrano in circolo più lentamente e il livello di zucchero nel sangue sale più lentamente. Frutta e verdura sono ricche di fibre e dovrebbero quindi far parte della dieta quotidiana. Inoltre, il pane e la pasta integrali e simili sono preferibili ai prodotti a base di farina bianca. Secondo molti studi un elevato consumo di prodotti integrali può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e garantire un aumento ridotto nonché più lento della glicemia. Un peso sano e un livello sufficiente di attività fisica possono prevenire questa malattia metabolica e al contempo ridurre lo zucchero nel sangue.A seconda della gravità, la malattia deve essere trattata con farmaci. Per regolare la glicemia sono spesso usate le iniezioni di insulina, di cui esistono preparati ad azione rapida e a lunga durata. La somministrazione di insulina rende opportuno controllare il livello di zucchero nel sangue più volte al giorno, poiché questo può essere modificato da esercizio fisico, dieta, alcol, malattie o altri farmaci.[…] Sempre più studi evidenziano il legame tra il consumo regolare di carne e l'aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Uno studio dell'Università di Oxford condotto su oltre 474.000 persone ha rilevato che il consumo giornaliero di 70 g di carne rossa non lavorata (come manzo o maiale) e di carne lavorata (come pancetta, salsiccia e prosciutto) aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 del 30%. Il consumo giornaliero di 30 g di pollame aumenta il rischio del 17%. Nel calcolo si è tenuto conto dell'influenza di altri fattori legati allo stile di vita. Risultati simili sono stati raggiunti anche da una revisione che ha valutato 28 studi sulla connessione tra il consumo di carne e il rischio di diabete di tipo 2.

The translated content is a paragraph from: Ernährung bei Diabetes Typ 2 – fleischfreie Ernährung senkt Risiko.

ProVeg has authorised the use of this content for the purposes of this portfolio. However, the Italian translation is only an example of my work and is not an official translation approved by ProVeg.